DODICI CHITARRA JAZZ ALBUM
SI DOVREBBE SENTIRE
6 luglio 2020 | by Rusty Aceves
Grant Green
in attesa di questa settimana, il venerdì alle Cinque in streaming concerto con il chitarrista John Scofield e il funk superband di Lattuga, prendiamo uno sguardo indietro a uno dei nostri più popolari e controversi post, originariamente pubblicato nel mese di agosto 2016, che comprende un punto di riferimento album per Scofield. Il post originale è stato rivisto e ampliato con collegamenti video e testo più descrittivo.
L’eredità della chitarra nel jazz è ricca ed estesa, con artisti notevoli provenienti da tutti gli angoli del globo e da tutte le epoche della storia del jazz. Dal pioniere della chitarra jazz Eddie Lang, il jazz gitano acustico del francese Django Reinhardt e della big band great Freddie Green ai giganti del post-bop Jim Hall, Grant Green e Kenny Burrell, i camaleonti fusion Pat Metheny e John Scofield, e il bender di genere Bill Frisell, i chitarristi sono stati a lungo alcune delle figure più rivoluzionarie della musica. I chitarristi di oggi continuano a plasmare l’evoluzione della forma d’arte, espandendo sempre la musica e confondendo le aspettative.
Questo non è in alcun modo un elenco completo, o uno rappresenta i “migliori album di chitarra di tutti i tempi”, ma piuttosto, ha lo scopo di evidenziare alcune registrazioni fondamentali e mostrare la vasta gamma di espressioni di chitarra jazz, dalle origini del jazz ad oggi.
Wes Montgomery
Incredibile chitarra Jazz di Wes Montgomery (1960)
Una registrazione storica che ha influenzato legioni di chitarristi a seguire. Questa è una superba introduzione al genio di Wes Montgomery ed è stato selezionato per il National Recording Registry dalla Library of Congress come ” culturalmente, storicamente, o artisticamente significativo.”La traccia descritta di seguito è il valzer di Montgomery” West Coast Blues.”
Django Reinhardt
Il meglio di Django Reinhardt
Questa collezione di Blue Note che ripercorre la carriera dell’innovatore jazz manouche è un ascolto essenziale per tutti i chitarristi e gli appassionati di jazz, contenente le sue canzoni più famose e rappresentative. Ecco la versione del 1937 del “Minor Swing” di Reinhardt e Stephane Grappelli nella sua esecuzione definitiva.
Pat Metheny
Bright Size Life (1976)
L’album che ha introdotto un maestro moderno e la sua canzone tema titolo duraturo, con una prima apparizione da bass legend Jaco Pastorius. La canzone rimane un punto fermo del concerto per Metheny, ed ecco una performance del 2002 con il virtuoso del basso Richard Bona e il batterista maestro Antonio Sánchez.
Kurt Rosenwinkel
Heartcore (2003)
A partire dal suo spettacolare album quartetto The Next Step, Heartcore espande la visione di Rosenwinkel, incorporando elettronica e influenze globali, ed è stato co-prodotto dalla mente hip-hop Q-Tip di A Tribe Called Quest. Questa traccia, “Blue Line”, presenta una melodia angolare impostata su un impulso di guida, con il sassofonista Mark Turner, il bassista Ben Street e il batterista Jeff Ballard.
Charlie Christian
Genius of the Electric Guitar (1939-1941)
Questa compilation raccoglie molti dei momenti memorabili dell’icona del bebop con il Sestetto e l’Orchestra di Benny Goodman, prima della morte del chitarrista all’età di 25 anni. Il brano sottostante, “Solo Flight”, è una caratteristica giustamente intitolata per il fleet-fingered Christian, co-scritta dal chitarrista insieme a Goodman e al sassofonista/arrangiatore Jimmy Mundy.
Grant Green
Matador (1964)
Un documento del primo periodo post-bop del chitarrista superlativo prima di avventurarsi nel suono soul jazz che avrebbe costituito la sua carriera successiva, con una band spettacolare tra cui il pianista McCoy Tyner, il bassista Bob Cranshaw e il batterista Elvin Jones. La title track di apertura dell’album dà la sensazione per l’intera registrazione, incentrata sul tono cristallino del leader e sugli assoli gioiosamente melodici sulle terzine di guida di Jones.
Sonny Sharrock
Ask The Ages (1991)
Una fine intensa e incendiaria della carriera del chitarrista poco apprezzato, in cui la chitarra rinforzante e organistica di Sharrock è accompagnata dall’ardente sassofono di Pharoah Sanders. La traccia sottostante, “As We Used To Sing”, è una vetrina per le dinamiche whisper-to-a-scream della scrittura di Sharrock e un tono di chitarra che taglia come frammenti di vetro. La band centrale di questa gemma prodotta da Bill Laswell include Sanders, il bassista Charnett Moffett e il batterista Elvin Jones.
George Benson
Beyond the Blue Horizon (1971)
La star della chitarra ha raggiunto un enorme successo pop crossover a metà degli anni ‘ 70, ma questa sessione, il suo debutto per la CTI Records, è un capolavoro di soul jazz. La versione di apertura dell’album di “So What” di Miles Davis è un campionatore di approcci, che passa liberamente tra groove backbeat e organo Hammond soul a metà e doppio swing time, con il leader saldamente in controllo.
John Scofield
EnRoute (2004)
Il trio telepatico del gigante della chitarra moderna con il bassista Steve Swallow e il batterista Bill Stewart non ha mai suonato meglio di questa data live registrata al Blue Note di New York nel 2003. Scoppiettante di energia e interazione magistrale, l’album raggiunge la sua conclusione vulcanica con la spavalderia funky di “Over Big Top” di Scofield.”
Ben Monder
Oceana (2005)
Il singolare approccio virtuosistico del chitarrista d’avanguardia è ben documentato in questa sessione, che è profonda, insondabile, avvolgente e cinematicamente evocativa. L’album equilibra tra esibizioni acustiche ed elettriche da solista con questa composizione di titolo centrale con il bassista Kermit Driscoll e il batterista Ted Poor.
Bill Frisell
Il intercontinentali in partenza (2005)
Un standout sessione di questo guitar hero e l’ex SFJAZZ Residente Direttore Artistico vanta inebriante scanalature e un’ottima band, tra cui chitarrista e cantante Brasiliano Vinicius Cantuária, macedone maestro di oud Christos Govetas, American string giocatori Jenny Scheinman e Greg Liesz, e Maliane percussionista Sidiki Camara. Questo brano è una cover della composizione di Boubacar Traoré “Baba Drame.”
Jim Hall
Alone Together (1972)
Uno dei grandi stilisti chitarristici influenti, Hall si unisce al bassista Ron Carter per questo incantevole duetto live che the All Music Guide definisce ” un classico e una rivelazione.”Questo brano,” Receipt, Please ” è stato composto dal bassista e dimostra l’innegabile telepatia che questi due maestri hanno condiviso.
Originariamente inviato il 9 agosto 2016