Uno studio di autolisi postmortem nell’organo umano di corti

Quarantasei ossa temporali umane da 24 individui sono stati rimossi all’autopsia e preparati per la microscopia elettronica. L’adeguatezza della conservazione istologica è stata valutata mediante microscopia ottica ed elettronica. I cambiamenti autolitici caratteristici includevano la vacuolizzazione dei neuroni afferenti e dei poli neurali delle cellule ciliate interne ed esterne, la lisi delle membrane limitanti dei capelli e delle cellule di supporto, il gonfiore del reticolo endoplasmatico e la dissoluzione delle creste mitocondriali.

Il tasso di autolisi variava significativamente all’interno dei componenti cellulari dell’orecchio interno. I poli neurali delle cellule ciliate hanno dimostrato un’autolisi più rapida rispetto ai poli apicali e i terminali nervosi hanno mostrato più autolisi rispetto alle fibre nervose mielinizzate. Il tempo postmortem e la causa della morte hanno influito sull’adeguatezza della conservazione istologica. La fissazione nei pazienti che muoiono di polmonite, ipossia, trauma cranico o malignità tendeva ad essere scarsa, mentre la fissazione raggiunta nei pazienti che muoiono di malattia cardiaca con un tempo post-mortem inferiore a 140 minuti era generalmente buona.

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