Santo Stefano, primo Martire

Santo Stefano (© BAV, Barb. lat. 487, f. 102r)

E lo vidi, che si inchinava
Pesante di morte fino a terra, eppure faceva
i suoi occhi, aperti verso l’alto, porte al Cielo,
Pregando il perdono dell’Onnipotente Sire,
In mezzo a quel crudele conflitto, sui suoi nemici,
Con sguardi che conquistano la compassione al loro scopo.

Nella Divina Commedia, Dante osserva una scena toccante: la morte, per lapidazione, di un giovane che, mentre sta morendo, chiede perdono per i suoi persecutori. Il grande poeta cristiano fu colpito dalla mitezza di Santo Stefano, il cui martirio è narrato in tutta la sua gloria negli Atti degli Apostoli. Mentre veniva lapidato, Santo Stefano gridò: “Signore, non tenere questo peccato contro di loro.”

Un giovane pieno di Spirito Santo

Stefano fu uno dei primi a seguire gli Apostoli. Si ritiene che fosse greco o ebreo educato nella cultura greca. Quello che è certo è che fu molto apprezzato dalla comunità di Gerusalemme che il suo nome compare per primo tra i sette uomini scelti come diaconi per assistere gli Apostoli nella loro missione. Un uomo ” pieno di fede e di Spirito Santo”, facemmo prodigi e miracoli, ma alcuni membri della sinagoga suscitarono il popolo contro di lui, con gli anziani e gli scribi che dicevano che aveva bestemmiato contro Mosè e contro Dio. Nei giorni successivi alla Pentecoste, Stefano fu trascinato davanti al Sinedrio e accusato da falsi testimoni di predicare che Gesù avrebbe “distrutto questo luogo e cambiato le usanze che Mosè ci ha tramandato.”

Martirio e preghiera per i suoi persecutori

Santo Stefano ha poi tenuto un discorso – il più lungo registrato negli Atti degli Apostoli – in cui ha ripercorso la storia della salvezza. Dio, disse, aveva preparato per la venuta di Gesù, il Giusto, ma i capi del popolo avevano resistito allo Spirito Santo, proprio come i loro padri avevano perseguitato i profeti. Stefano concluse il suo discorso con le parole: “Ecco, vedo i cieli aperti e il Figlio dell’Uomo in piedi alla destra di Dio.”Questa proclamazione finale gli è costata cara. Con un forte grido, i presenti lo scacciarono dalla città ” e cominciarono a lapidarlo.”

Gli Atti degli Apostoli dicono che tra coloro che approvarono l’esecuzione di Stefano c’era Saulo, che perseguitò i cristiani, ma in seguito divenne l’apostolo delle Genti – San Paolo. Mentre respirava il suo ultimo, Santo Stefano, ad imitazione di Gesù, pregò che Dio potesse ricevere il suo spirito, e pregò per il perdono per i suoi assassini.

Devozione a Santo Stefano

Il luogo del martirio di Santo Stefano è tradizionalmente identificato come vicino alla Porta di Damasco a Gerusalemme, dove oggi c’è una chiesa dedicata al diacono martirizzato. I cristiani sentirono subito una grande devozione a Santo Stefano, una devozione che crebbe solo quando le sue reliquie furono riscoperte all’inizio del v secolo. La sua vita e il suo martirio sono ritratti in innumerevoli opere d’arte. Stefano è tradizionalmente raffigurato con la palma del martirio, o con pietre che mostrano come è morto.

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