Nella mitologia romana, Disciplina era una divinità minore e la personificazione della disciplina. La parola disciplina stessa, un sostantivo latino, ha un significato sfaccettato; si riferisce all’educazione e alla formazione, all’autocontrollo e alla determinazione, alla conoscenza in un campo di studio e a uno stile di vita ordinato. Essere disciplinati nei doveri è quello di dare esempio di ciò che viene insegnato, un romano crede che ciò che viene insegnato è possibile e imparare da esempio onorato migliore. La dea incarnava queste qualità per i suoi adoratori. Era comunemente adorata dai soldati imperiali romani, in particolare quelli che vivevano lungo i confini dell’Impero Romano; altari a lei sono stati trovati in Gran Bretagna e Nord Africa. Il forte di Cilurnum lungo il Vallo di Adriano era dedicato alla dea Disciplina, come testimonia un’iscrizione dedicatoria esistente su un altare in pietra trovato nel 1978.
Le sue principali virtù erano frugalitas, severitas e fidelis—frugalità, severità e fedeltà. Nell’adorare Disciplina, un soldato è diventato frugale in ogni modo: con i soldi, con l’energia e le azioni. La virtù di severitas è stata mostrata nel suo comportamento focalizzato, determinato, non facilmente dissuaso e decisivo. Era fedele alla sua unità, al suo esercito, agli ufficiali e al popolo romano. Seneca esprime la crudeltà è l’opposto di severitas, severitas è una virtù gestita, senza la quale il rigore della disciplina può trasformarsi in crudeltà, crudezza e oppressione.